martedì 12 luglio 2011

Propoli e altri discorsi

In questo periodo le api lavorano in maniera intensa, soffrono il caldo come lo soffriamo noi e patiscono la sete come la patiamo noi, per poter dare un pò di refrigerio è necessario ombreggiarle artificialmente con delle cassette di legno messe capovolte, oppure fare come faccio io che ho sistemato le api in zona leggermente ombreggiata dalle piante, questo fa si che le api ne traggano beneficio, inoltre la vegetazione è abbastanza alta e la zona è verde, questo crea benessere alle api.
E' importante inoltre che possano trovare l'acqua nei paraggi, elemento vitale per la vita di ogni essere vivente, se riescono a trovarla facilmente non crea stati di stress idrici all'alveare, lo stress è risaputo crea  problemi e malattie a tutti gli esseri viventi, figuriamoci a una società complessa come quella delle api, ma l'argomento di cui volevo parlare è un'altro, ovvero della propoli.
In questi giorni ho tolto i melari con il miele di castagno, devo dire che i risultati sono sicuramente superiori alle attese, va considerato che l'acaia ha un periodo di fioritura più breve ma è molto ricca di nettare, questo permette alle api di riempire le cellette molto velocemente, mentre il castagno ha si un periodo di fioritura più lungo, ma ha minore abbondanza di nettare, questo costringe le api a un lavoro maggiore per bottinare e le cellette si riempiono più lentamente.
Potremo notare che i melari di acacia vengono subito opercolati in quanto il raccolto è abbondante e molte api si possono dedicare all'opercolatura, in quanto quelle che arrivano sono stracariche di nettare, mentre nel castagno faticano ad opercolare in quanto sono tutte impegnate nella raccolta a causa della scarsità di nettare che viene trovato nel castagno.
Avremo modo di parlare ulteriormente del miele di castagno una volta che l'avrò smelato.
Ora veniamo alla propoli, la si può raccogliere applicando una retina sopra l'arnia e lasciando scorrere l'arnia sotto il coprifavo, le api molto velocemente andranno a riempire la retina per togliere quella fastidiosa corrente d'aria che le disturba nella cura della loro prole, gli sbalzi d'aria e le correnti non gli permettono di tenere regolata la temperatura all'interno dell'arnia, cosa essenziale per la nascita di nuove api in buona salute.
Io come al solito la raccolgo in modo diverso, non mi va di creare stress alle api, più vivono in condizioni ottimali e meglio stanno e meno problemi avrò nella gestione degli alveari.
Lo so che i miei discorsi valgono solo per un'apicultura di piccole dimensioni, dove la cultura dell'ape e il suo benessere è al primo posto, ma io sono un sostenitore delle piccole dimensioni, delle piccole realtà, bisogna tornare al piccolo, creare una ragnatela di rapporti umani con le persone, coltivare il cibo che si mangia e allevare i propri animali, purtroppo la società va in un'altra direzione, ma io come diceva Dè Andre "vado in direzione ostinata e contraria", viviamo purtroppo in una società dove tutto è demandato ad altri.
Mi perdo nei discorsi e rischio di annoiare, ma perdonatemi.
Il propoli io lo recupero sopratutto dalla rasciatura dei melari ogni qualvolta vado a togliere il miele, esso è una resina che le api raccolgono per sigillare le fessure dell'alveare, può avere varie tonalità, e ha notevoli proprietà.
Nel web si trovano varie ricette e a volte si crea anche della confusione sia sulla preparazione che sull'utilizzo, cerco di raccoglierlo il più puro (pulito) possibile, lo conservo in frigorifero in basso dove tengo le verdure dentro a una ciottola di ceramica coperta con della pellicola in attesa di avere un quantitativo degno di essere lavorato, produco due ricette per due usi differenti, la prima è della propoli in soluzione alcoolica che uso per metterla nelle ferite, nei tagli, nelle fastidiose screpolature invernali che non vogliono rimarginarsi, insomma è il mio disinfettante naturale che aiuta a rimarginare la pelle, la seconda ricetta invece è una soluzione idroalcoolica per uso interno, su denti e gengive doloranti, la spruzzo sulle placche in gola (mal di gola), sulle ulcerazioni che compaiono all'interno della bocca, insomma un'antibatterico naturale.
La ricetta per quella alcoolica è molto semplice (la ricetta la rapporto a un litro per non creare confusione di unità di misura, ma io nella mia produzione riesco a fare 100 ml):
800 ml di alcool a 95° gradi di quello da liquori (nessun altro tipo di alccol va bene)
200 gr di propoli
si mette in un recipiente di vetro scuro, si scuote una volta al giorno per 40 giorni, trascorso il tempo si filtra e si mette nei boccettini scuri con il contagocce.
La ricetta per quella idroalcoolica altrettanto semplice (stesso rapporto per non creare confusione):
735 ml di alcool a 95° gradi di quello da liquori (nessun altro tipo di alcool va bene)
265 ml di acqua di fonte
300 gr di propli
si mette in un recipiente di vetro scuro, si scuote una volta al giorno per 40 giorni, trascorso il tempo si filtra e si mette nei boccettini scuri con il contagocce.
Il procedimento è molto semplice, il prodotto ottenuto di ottima efficacia, la propoli si può usare anche in agricoltura come trattamento antiparassitario, ma io non me lo posso permettere, non produco abbastanza propoli a meno che non cerchi di stressare le api.
Un'ultimo cosa circa il propoli che comperate in erboristeria, a volte (diciamo) viene prodotto con propoli di dubbia provenienza (paesi extra CEE) in questi paesi si usa in maniera massiccia la chimica per tenere sotto controllo le malattie come la varroa, i residui di questi prodotti poi si trovano all'interno del boccetto che acquistate, so che sono state trovate anche tracce di metalli pesanti su prodotto arrivato dalla Cina, quindi filiera corta, anzi cortissima, se possibile da un piccolo apicultore (se possibile serio).
Oltre a questo mi autoproduco altre cose, ma riamndo il discorso alla prossima volta.

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